Oggi parliamo di Gin, grande classico della miscelazione internazionale.
Venne formulato nel 1600 in Olanda, ma il suo cuore appartiene all’Inghilterra. Veniva usato, infatti, come parte del pagamento salariale degli operai inglesi che lavoravano in fabbrica, finché nella prima metà del 1700 il governo inglese dovette emanare una serie di leggi per bloccare questa pratica che, nel lungo andare, cominciò a creare fenomeni di alcolismo su larga scala e, di conseguenza, notevoli problemi di disordine pubblico.
La base alcolica è distillata da cereali o patate, il sapore viene definito grazie all’infusione di varie botaniche, ovviamente il protagonista deve essere il Ginepro.
Requisito fondamentale è anche la gradazione alcolica superiore a 37.5 %Vol.

I Botanical utilizzati per aromatizzare il gin
I botanical più usati sono sicuramente:
- Ginepro: Per legge deve essere il sentore predominante, a seconda della varietà e della provenienza dona diverse note al prodotto, lo riconosciamo dal classico odore Natalizio di pino.
- Limone: in tutto il mondo gastronomico è usato per donare freschezza e sensazione di pulizia sul palato
- Radice di Iris: è una radice che ricorda la forma dello zenzero, dalle note piccanti, dolci e floreali, conferisce un retrogusto terroso e di legno che nei gin è molto comune.
- Arancia: Dona complessità e note agrumate, a secondo della varietà può lasciare un retrogusto più o meno amaro, a volte anche con sensazioni piccanti
- Angelica: Principalmente viene usata la radice ma si possono usare sia i fiori che i semi. Conferisce note terrose e di medicinale, viene impiegata per produrre anche il Fernet.
- Coriandolo: Il coriandolo è il seme essiccato della pianta del coriandolo ed è originario dell’Europa meridionale, del nord Africa e dell’Asia sudoccidentale. Ha un gusto complesso, tra lo speziato e l’agrumato.
Altre piante molto impiegate possono essere: il cardamomo, la cassia, la cannella e la liquirizia.

Le principali tipologie di Gin
La legislatura europea comprende quattro principali classi di Gin
- Gin: ottenuto per infusione dei botanicals in alcool rettificato a 96%Vol, senza distillarlo nuovamente, arrivando al grado alcolico scelto esclusivamente per diluizione con acqua distillata. Fino a un minimo di 35%Vol.
- Gin distillato: viene eseguita una seconda distillazione, con la possibilità di aggiungere aromi naturali o artificiali, per poi eseguire la diluizione, o con acqua distillato o con altro alcool rettificato, fino ad arrivare a un minimo di 37.5%Vol
- London Gin: Può essere prodotto ovunque e non soltanto a Londra, é come il “gin distillato” ma dopo la seconda distillazione non è permessa l’aggiunta di aromi. La dicitura dry è riservata a prodotti con meno di 0.1 g/l di dolcificante. Quando questa soglia viene superata può essere chiamato Old Tom Gin.
- Spiriti aromatizzati al Ginepro: Rientrano in questa categoria tutti i prodotti che hanno 30% Vol, addizionati con aromi naturali o non di ginepro.

Come bere e come servire il Gin?
Come Possiamo vedere, è facile dire Gin ma abbiamo un mondo da scoprire.
Con cosa lo abbiniamo? Assoluto o miscelato? In che bicchiere lo serviamo? Come si serve un Gin tonic? Che tonica usiamo? Meglio una fetta di lime o di limone?
Diciamo che il Gin assoluto lo consigliamo sicuramente dopo pasto o da meditazione.
Se vogliamo percepirne tutte le note sicuramente la temperatura ideale è intorno ai 20°C proprio per apprezzare anche le frazioni aromatiche più eteree. Se invece vogliamo una cosa più fresca, si può servire anche in un bicchiere congelato, assolutamente senza ghiaccio, che andrebbe ad annacquare il nostro prodotto, con l’aggiunta di una scorzetta di limone per una bevuta più intrigante.
Se invece vogliamo una cosa estremamente dissetante e di carattere, cosa meglio di un buon gin tonic?

Le regole per un perfetto Gin Tonic
Le regole per un perfetto Gin Tonic sono poche ma fondamentali:
- Va servito in un Bicchiere Tumbler pieno di cubetti di ghiaccio
- 4 cl di gin
- 10 cl di acqua tonica
- 1 fetta o scorzetta di limone.
Per i più estrosi e curiosi, si può usare come garnish del Rosmarino, del cetriolo o una delle botaniche usate per produrre il gin che, ovviamente, andrebbero a dare complessità e freschezza al nostro gin tonic ma potrebbero coprire la vera natura del gin.

Fondamentale è la qualità della tonica impiegata.
L’acqua tonica nasce nel XIX secolo quando i soldati inglesi che erano inviati nelle colonie dovevano assumere chinino per non ammalarsi, così cominciarono a miscelarlo con acqua frizzante e gin per renderlo più gradevole.
Le toniche classiche, vengono definite Indian e possono avere al massimo qualche aroma di agrume. Poi ci sono le herbal e quelle aromatizzate che sono molto più complesse e da usare con sapienza nella preparazione dei gin tonic. Le acque toniche di qualità, come la Fentimans e la Fever tree, permettono di valorizzare il gin senza coprirne il sapore.
La particolarità di questo grandissimo classico della miscelazione internazionale è che si può bere in qualsiasi momento: come aperitivo, durante un pasto o nei dopocena delle serate estive. Insomma! Un vero e proprio must.
Grazie alla sua complessità aromatica, alle bollicine della tonica e alla sua freschezza dissetante si abbina bene a piatti saporiti e dalla buona oleosità.
Come non abbinarci un bel fritto, anche di mare, piatti a base di salmone affumicato, una bella panzanella alla viterbese, salumi e formaggi dalla lunga stagionatura. Noi ci sentiamo di consigliarvi di provarlo anche con le carni che normalmente vengono condite con il ginepro, come il coniglio e il cinghiale.
